FP Istituti: 50° degli Istituti e 90° dei Cooperatori Paolini

 

 

50° dell’inizio degli Istituti Paolini di VSC
e 90° dell’Associazione Cooperatori Paolini Cripta del Santuario “Regina Apostolorum”
Roma, 24 febbraio 2008
Omelia di Don Silvio Sassi
Superiore Generale della Società San Paolo

Domenica, 24 febbraio 2008, circa 400 membri della Famiglia Paolina si sono dati appuntamento nella Cripta del Santuario Regina Apostolorum, in Roma, per celebrare il 50° degli Istituti Paolini di Vita Secolare Consacrata e il 90° dell'Associazione Cooperatori Paolini. 
L'Eucaristia giubilare, presieduta dal Superiore generale della Società San Paolo, Don Silvio Sassi, è stata preceduta da un momento  di raccoglimento nella Sottocripta, presso l'urna del beato Fondatore Don Giacomo Alberione, cui hanno partecipato  i Delegati degli Istituti e dei Cooperatori Paolini. Si è quindi snodata la processione verso la Cripta formata dai membri degli Istituti e dai Cooperatori Paolini con i rispettivi Delegati. Tra essi, anche alcune Annunziatine provenienti dal Portogallo con il loro Delegato.

Durante l'omelia il Superiore generale ha sottolineato, tra l'altro, che "tutte le Istituzioni della Famiglia Paolina hanno in comune la stessa spiritualità paolina come via alla santificazione e, per volontà del Fondatore, partecipano alla stessa evangelizzazione con apostolati complementari", e che "è molto riduttivo definire l’unità della Famiglia Paolina solo richiamando la stessa spiritualità; l’unità è anche nella convergenza dell’evangelizzazione con apostolati diversi, ma complementari".  

La solenne Celebrazione, allietata dal coro della Famiglia Paolina, si è conclusa con il rinnovo dei voti religiosi da parte dei membri degli Istituti Paolini di Vita Secolare Consacrata e della promessa da parte dei Cooperatori Paolini, facendo corona attorno l'altare. La benedizione del Maestro divino, Via Verità e Vita, è scesa su di essi e sull'assemblea, confermando in tutti la consapevolezza che la gloriosa storia da ricordare e da raccontare dopo 50 o 90 anni, deve cedere il passo a una grande storia da costruire.

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Un momento di condivisione lieta e fraterna in onore dei festeggiati ha chiuso questa intensa giornata.

Saluto introduttivo

Celebrando insieme la terza domenica di Quaresima, la nostra assemblea vuole unire alla preghiera di lode al Padre per la morte e la risurrezione di Cristo, la gratitudine per la novità che lo Spirito ha saputo introdurre nella Chiesa e nella Famiglia Paolina con l’Associazione Cooperatori Paolini, che celebra oggi i 90 anni della sua fondazione, e con gli Istituti Paolini di vita secolare consacrata che commemorano i 50 anni del sorgere, nel beato Giacomo Alberione, dell’idea degli Istituti aggregati. Ci sentiamo in comunione di preghiera con l’intera Famiglia Paolina presente nelle varie nazioni per esprimere gratitudine e ammirazione verso le Cooperatrici e i Cooperatori (soprattutto quelli degli inizi) e verso i membri dell’Istituto San Gabriele Arcangelo, Maria SS.ma Annunziata, Gesù Sacerdote e Santa Famiglia. A nome della Società San Paolo e delle altre Congregazioni della Famiglia Paolina desidero esprimere un pubblico ringraziamento a tutti i fratelli e le sorelle che, in questi 90 e 50 anni, hanno prestato la loro opera e che tuttora sono impegnati nell’animazione spirituale e in forme di collaborazione previste dal Fondatore stesso. A tutte e a tutti, grazie! Per disporci alla nostra preghiera di ringraziamento e all’ascolto della Parola di Dio, invochiamo la misericordia divina sulle nostre colpe.

Omelia

L’ambiente nel quale è stata proclamata la Parola di Dio è un’assemblea di cristiani che, a titoli diversi, sono anche membri della Famiglia Paolina, riuniti per rendere grazie a Dio nei 90 anni di fondazione dell’Associazione Cooperatori Paolini e nei 50 anni da quando il beato Giacomo Alberione ha pensato alla fondazione degli Istituti Paolini di vita secolare consacrata.

È da questo contesto celebrativo che vogliamo riflettere sulle letture bibliche di questa terza domenica di Quaresima. La prima lettura (Es 17, 3-7) è un episodio della traversata del deserto: il popolo ebraico mormora contro Mosé perché manca acqua e, da questa situazione che tocca la vita umana nella sua concretezza, sorge un interrogativo di fede: “Il Signore è in mezzo a noi sì o no?”. La partenza miracolosa dall’Egitto, i prodigi dell’assistenza divina nel deserto e la guida sempre vittoriosa di Mosé, sembrano aver convinto il popolo che Jahvé è ormai diventato una presenza conosciuta, una provvidenza che non crea sorprese. È maturata nel popolo una fede che sembra esaustiva su Dio; Dio non può in nessun modo essere una novità. Invece Jahvè mostra che la sua provvidenza non è un’abitudine, ma novità sorprendente, capace di far sgorgare acqua da una roccia. Con la necessaria analogia, dobbiamo costatare che lo Spirito di Dio, anche nella storia millenaria della Chiesa, non lascia che Dio diventi una presenza senza novità. Basta osservare come è maturata nei secoli la comprensione che la Chiesa ha di se stessa: da una certezza che pone la gerarchia e il clero come protagonisti essenziali della vita di fede e dell’evangelizzazione, alla convinzione che i laici hanno il loro ruolo indispensabile in ogni aspetto del credere. Anche la storia della vita consacrata è un susseguirsi di novità: una varietà che ha come estremi una perfezione raggiungibile da pochi fuggendo dal mondo fino alla perfezione di laiche e laici che restano nel mondo. Il beato Giacomo Alberione, nella sua attività fondazionale, ha saputo cogliere, come una novità dello Spirito e coinvolgere nel carisma paolino fin dagli inizi, i laici, con la costituzione dei Cooperatori Paolini e, a partire dal 1958, laiche, laici e sacerdoti, appartenenti agli Istituti paolini di vita secolare consacrata.

Tutte le altre Istituzioni della Famiglia Paolina, oggi, mentre ringraziano lo Spirito di Dio per aver compiuto novità nella Chiesa e nel nostro beato Fondatore, esprime gratitudine alle Cooperatrici e ai Cooperatori e ai membri degli Istituti paolini di vita secolare consacrata, sparsi nei 5 continenti, per il bene ricevuto da tutti voi durante i 90 e i 50 anni di esistenza. Solo Dio, che conosce l’immensità delle varie forme della vostra collaborazione, può ricompensarvi con un adeguato amore provvidenziale. Nella seconda lettura (Rm 5, 1-2.5-8) il nostro Padre San Paolo ricorda ai cristiani di ogni tempo che “Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi”; per ricambiare tanta premura di Dio, noi battezzati dobbiamo condurre una vita piena di fede, speranza e carità. Coloro che appartengono alla Famiglia Paolina, ognuno con la sua vocazione specifica, si impegnano a vivere il battesimo con la spiritualità paolina: una santificazione che non va a mendicare altri metodi ascetici, ma che assume la cristificazione come programma di vita, avendo come modello San Paolo. Per approfondire la comune spiritualità che caratterizza tutte le Istituzioni della Famiglia Paolina, invito tutte e tutti a programmare con lucidità e completezza, il nostro modo di celebrare il prossimo Anno giubilare Paolino. È espressa volontà del beato Fondatore, che per l’intera Famiglia Paolina, San Paolo non è una “devozione pia”, ma un modo originale di vivere e comunicare l’esperienza di Cristo risorto. Approfondire San Paolo equivale ad approfondire il carisma paolino; imitare San Paolo crea unità tra tutti noi, perché il Primo Maestro ci ha pensati e voluti come “San Paolo oggi vivente, in un corpo sociale” (Vademecum, n. 651).

Mi limito a valorizzare per la nostra assemblea la ricchezza degli insegnamenti contenuti nel Vangelo che narra l’incontro e il dialogo tra Gesù e la donna samaritana (Gv 4, 5-24) richiamando la richiesta di Cristo: “Dammi da bere”. Da queste prime parole inizia una conversazione che permette alla samaritana una scoperta progressiva di Gesù: un viaggiatore sconosciuto, un giudeo, un profeta, forse il messia. Il Vangelo sottolinea che “molti dei samaritani di quella città credettero in lui per le parole della donna che dichiarava: “Mi ha detto tutto quello che ho fatto”; dopo due giorni di permanenza di Gesù nella città, i samaritani esclamano: “Non è più per la tua parola che noi crediamo; ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il Salvatore del mondo”. La samaritana, dopo la sua conversazione con Cristo, suscita la curiosità dei suoi concittadini presentandolo come una persona speciale; questa testimonianza che stuzzica la curiosità, spinge i samaritani a voler conoscere Gesù di persona e per questo lo invitano a sostare nella loro città e scoprono in lui “il Salvatore del mondo”. Tutte le Istituzioni della Famiglia Paolina hanno in comune la stessa spiritualità paolina come via alla santificazione e, per volontà del Fondatore, partecipano alla stessa evangelizzazione con apostolati complementari. È molto riduttivo definire l’unità della Famiglia Paolina solo richiamando la stessa spiritualità; l’unità è anche nella convergenza dell’evangelizzazione con apostolati diversi, ma complementari. Se è vero che la Famiglia Paolina deve essere “San Paolo oggi vivente, in un corpo sociale”, è bene ricordare che San Paolo è colui che afferma “Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me” (Gal 2, 20) e, con la stessa forza, “Mi sono fatto tutto a tutti” (1Cor 9,22). Formiamo unità nell’impegno di cristificazione e nella laboriosità diversificata di evangelizzare tutti.

Le 5 Congregazioni, i 4 Istituti Paolini di vita consacrata secolare e l’Associazione Cooperatori Paolini che formano la Famiglia Paolina, celebrando in questa terza domenica di quaresima due anniversari importanti, sono invitati a tradurre per il carisma paolino l’interrogativo “Il Signore è in mezzo a noi, sì o no?”, il dono che “Cristo è morto per noi” e la richiesta di Cristo: “Dammi da bere”. Invochiamo tutta la Famiglia Paolina del cielo e, in particolare il beato Giacomo Alberione, perché, mentre riconosciamo il bene del passato, abbiamo il coraggio di alzare gli occhi per guardare all’orizzonte e invogliarci ad immaginare un futuro altrettanto fruttuoso, in particolare per l’Associazione Cooperatori Paolini e per gli Istituti Paolini di vita secolare consacrata.

 

Roma, 24 febbraio 2008, ore 10.00

Don Silvio Sassi Superiore generale

Rinnovo della professione

A LODE E GLORIA DELLA TRINITÀ SANTISSIMA

Tutti/e

0 Trinità Divina, Padre, Figlio e Spirito Santo,
che hai voluto, attraverso l'opera del beato Giacomo Alberione,
suscitare nella Famiglia Paolina gli Istituti di vita secolare consacrata e l'Associazione Cooperatori Paolini,
accogli oggi, in questa solenne ricorrenza,
il nostro umile e commosso rendimento di grazie.

Solista (per l'Istituto Gesù Sacerdote)

Noi Ti adoriamo, o Gesù Maestro, eterno Sacerdote, Ti riconfermiamo tutto il nostro amore,
e per le mani di Maria SS.ma, Madre di ogni sacerdote, e di San Paolo Apostolo,
rinnoviamo la nostra consacrazione
con i voti di castità, povertà, obbedienza, per divenire sempre più simili a Te
e irradiarti attraverso il nostro ministero sacerdotale e le diverse forme dell'apostolato paolino.

Solista (per l'Istituto Maria Santissima Annunziata)

Noi Ti adoriamo, o Gesù Maestro Divino, Ti riconfermiamo tutto il nostro amore,
e per le mani di Maria Santissima Annunziata e di San Paolo Apostolo,
rinnoviamo la nostra consacrazione
con i voti di castità, povertà, obbedienza, al fine di conformarci sempre più a Te
e realizzare la consegna di Don Alberione: "tradurre la vita in apostolato".

Solista (per l'Istituto San Gabriele Arcangelo)

Noi Ti adoriamo, o Gesù Maestro Divino, Ti riconfermiamo tutto il nostro amore,
e per le mani di Maria SS.ma, Regina degli Apostoli, e di San Paolo Apostolo,
rinnoviamo la nostra consacrazione
con i voti di castità, povertà, obbedienza, per collaborare nel modo più efficace,
con la diffusione del pensiero cristiano, all'avvento del regno di Dio nel mondo di oggi.

Solisti (una coppia dell'Istituto Santa Famiglia)

Noi Ti adoriamo, Trinità Santissima,
Ti benediciamo, Ti confermiamo il nostro amore, e per le mani di Maria, Regina degli Apostoli,
di San Giuseppe suo sposo, e di san Paolo,
rinnoviamo i nostri voti di castità, povertà, obbedienza coniugali, e di fedeltà al Papa,
per la santificazione nostra, dei nostri figli, e di tutte le famiglie del mondo.

Solista (Cooperatori Paolini)

Noi Ti adoriamo, o Trinità divina, e ti benediciamo per averci chiamati a
cooperare nello spirito e nel carisma della Famiglia Paolina;
e per le mani di Maria, Regina di ogni apostolato,
Ti confermiamo la promessa di voler impegnare tutte le nostre energie per
conoscere e far conoscere Gesù Maestro e il suo Vangelo
nello spirito del tuo grande Apostolo San Paolo
e secondo l'insegnamento del beato Giacomo Alberione.

Tutti/e

A Te, Padre celeste, la nostra viva riconoscenza
per averci chiamato in questa "mirabile" Famiglia Paolina. A Te, Gesù Maestro,
riconsegniamo le nostre persone perché Tu possa riempirci di Te e renderci
irradiazione tua là dove ci chiami ad essere tuoi testimoni ogni giorno.
A te, Spirito Santo, ci doniamo come tempio vivo, per essere consacrati e santificati, in tutto.
0 Maria, Madre di Gesù e di ogni vocazione, accogli il nostro desiderio di santità.
Ottienici la grazia di conoscere, amare e imitare sempre più il Figlio tuo, l'unico vero Maestro,
per poterLo coraggiosamente testimoniare qui in terra, e poi goderLo in cielo
nella visione piena della beata Trinità. Amen.


2009 Primo Incontro Internazionale
Delegati Istituti Paolini di vita Consacrata