“IMITATRICI DI MARIA E TESTIMONI DEL MISTERO
DELL’ANNUNCIAZIONE”

Enza e Anna Maria, imsa

Le radici storiche dell’Istituto “Maria Santissima Annunziata” risalgono all’alba del XX secolo quando Don Alberione ha vissuto, durante l’adorazione eucaristica, la sua “notte di luce”. Il nostro Istituto è nato dall’Ostia in quella notte di grazia, come dall’Ostia è nata tutta la Famiglia Paolina, ma la sua fondazione risale alla fine degli anni 50.

Con la Costituzione Apostolica Provvida Mater Ecclesia, promulgata da Pio XII nel 1947, la Santa Sede ha dato solenne riconoscimento agli Istituti secolari. Don Alberione vede in quel documento la conferma di quanto, da tempo, andava sognando nel suo cuore: fondare i tre Istituti di vita secolare: Gesù Sacerdote”, “Maria SS. Annunziata”, “ San Gabriele Arcangelo senza i quali, egli ripeteva, la Famiglia Paolina non è completa. E con poche parole, ma di grande efficacia, ne delinea la vocazione e la missione: “anime che bruciano d’amor di Dio e che traducono la loro vita in apostolato”.

Nell’agosto 1958, il Fondatore predica il primo corso di esercizi Spirituali a dodici ragazze, che aderiscono al nuovo modo di vivere la consacrazione. Ha così inizio l’Istituto Maria Santissima Annunziata. Nell’aprile 1960, dopo appena due anni dalla fondazione, sotto il papato di Giovanni XXIII, la Santa Sede approva i tre Istituti di vita secolare come “aggregati” alla Società San Paolo.

Oggi, a distanza di quasi 50 anni dalla fondazione, l’Istituto Maria Santissima Annunziata è presente in 20 nazioni e conta circa 650 membri. In Italia si articola in 26 gruppi , distribuiti nelle varie regioni e nelle isole. 

LA NOSTRA SPIRITUALITÀ E MISSIONE 

Per volontà del Fondatore i dieci Istituti che compongono la Famiglia Paolina, pur nella specificità di ognuno, sono uniti tra loro da un “progetto unitario” di spiritualità e di missione.

Egli li ha pensati come “un solo corpo in Christo e in Ecclesia”.Questo corpo ha:

Origine comune:         il tabernacolo: “siete nati dall’ostia”.

Spiritualità comune:   «Vivere integralmente il Vangelo; vivere nel Divin Maestro in quanto è Via, Verità e Vita; viverlo come lo ha compreso il suo discepolo S. Paolo».

Missione comune:       dare Gesù Cristo Via e Verità e Vita a tutti gli uomini con tutti i mezzi che il progresso e la tecnica offrono.

La nostra spiritualità e la nostra missione sono quindi le stesse della Famiglia Paolina, ma come nel corpo ogni membro ha un suo compito, così nella Famiglia Paolina ogni Istituto ha una sua identità e specificità. 

LA IDENTITÀ SPECIFICA DELLE ANNUNZIATINE 

Il Fondatore stesso, in un corso di esercizi spirituali tenuto nel 1959, spiega, con parole molto incisive, alle prime Annunziatine – così egli ci ha chiamate fin dagli inizi – il significato profondo della loro missione all’interno della Chiesa e della Famiglia Paolina:

“Perché chiamarsi Annunziatine? Ha una ragione questo nome? Non è a caso. Il fatto dell’Annunciazione e, quindi dell’incarnazione del Figlio di Dio quando Maria disse: «Fiat mihi secundum Verbum tuum», è il più grande fatto della storia, perché allora comincia la nostra redenzione. Perciò Annunziatine vuol dire stare nel centro della storia e nell’inizio della redenzione. È il più bel nome” (MCS, pag.180).

Parole di luce per le Annunziatine di ogni tempo.

Ciascun Istituto della Famiglia Paolina ha una sua identità specifica, che traspare dal nome che lo identifica e lo caratterizza. L’Istituto “Maria Santissima Annunziata”, strettamente unito al mistero dell’annunciazione e dell’incarnazione di Dio, ha in questo mistero il segreto della sua missione e della sua identità profonda, che il Fondatore stesso sintetizza in due punti fondamentali:

1) “Verginità e maternità spirituale: qui è il grande segno dell’amore che il Signore ha per voi”.

Le Annunziatine sono chiamate, per vocazione, ad essere “imitatrici di Maria e testimoni del mistero dell’Annunciazione” e “dare Gesù Maestro Via, Verità e Vita come ha fatto Maria” (beato Giacomo Alberione). La loro vita è come un prolungamento del “sì” di Maria nell’oggi della Chiesa.

Il beato Giacomo Alberione, associandole al grande mistero dell’Annunciazione, è come se avesse voluto consegnarle al cuore della Vergine Annunziata, perché imparassero direttamente da Lei a vivere la verginità per il regno e la maternità spirituale.

2) “Il secondo segno del grande amore che il Signore ha per voi è che potete esercitare tutti gli apostolati possibili adatti alle vostre particolari condizioni …

Tutti gli apostolati… ma vissuti con cuore di madre e con la passione del grande apostolo Paolo.

Le Annunziatine vivono in mezzo alla gente senza che esternamente nulla le distingua dalle persone comuni, ma con nel cuore la passione di essere lievito che fermenta e sale che dà sapore alle realtà in cui si trovano a vivere e operare consapevoli che la coerenza della vita, unita alla bontà, alla pazienza e all’amore, è la parola più efficace per dire che Dio c’è e ama immensamente ogni persona.

In qualsiasi ambiente operino – sia che occupino posti di responsabilità sia che vivano nel silenzio della famiglia assistendo i genitori malati, o attraverso l’offerta del dolore silenzioso in una stanza di ospedale o di un lavoro umile e nascosto – ovunque cercano di portare Gesù Via, Verità e Vita, unico Maestro e unica salvezza per l’uomo.

Se ne hanno le capacità e i mezzi, usano gli strumenti più moderni che la tecnica offre per annunciare Gesù e il suo Vangelo; ma il mezzo più potente ed efficace dell’Annunziatina, quello che arriva là dove nessuna tecnica può arrivare, è annunciare Cristo Gesù con il cuore di madre, il cuore stesso di Maria, e indicare a tutti la via più facile e sicura per arrivare a Gesù, la via che Gesù stesso ha scelto per venire a noi: sua Madre.

È quanto ripeteva spesso Don Alberione: «Il mondo non arriva ancora a Cristo perché non si addita ancora abbastanza la via: Maria Santissima”. “Maria è la via più facile e sicura per entrare nello spirito religioso e nello stabilire la vita di Cristo in noi… Vi è bisogno di Gesù: lo dà Maria».

da: Un mese con don Alberione

 

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